stretching dopo il lavoro: quali esercizi fare per alleviare la tensione
Qualunque sia l’ambito in cui lavoriamo, fare stretching dopo il lavoro è un vero toccasana. Introdurre una routine di esercizi che ci permetta di rilassare i muscoli, distendere il corpo e alleviare lo stress dopo il lavoro, può aiutarci sotto tanti aspetti. Vediamo insieme quali.
Viviamo delle vite molto sedentarie. Per chi lavora in ufficio, a una scrivania questo può tradursi con irrigidimento della zona del collo e della colonna vertebrale. C’è anche chi però lavora in piedi, per molte ore, trovandosi così la sera con una sensazione di stanchezza generalizzata e con tensione nelle gambe e nella schiena. Lo stretching dopo il lavoro è un prezioso alleato.
stretching dopo il lavoro: i benefici
I benefici sono molteplici sia a livello mentale che fisico. I principali sono:
- rilassare il corpo dopo una giornata fitta di stimoli e stress;
- dedicarsi del tempo per disconnettere dalla routine lavorativa;
- allungare i muscoli e alleggerire la tensione articolare;
- connettersi al proprio corpo;
- respirare in maniera consapevole;
- migliorare la postura;
- alleggerire la tensione psicofisica.
E’ importante sapere che affinché una pratica di stretching sia benefica, è importante non esagerare con l’allungamento muscolare. A seconda della rigidità del nostro corpo, potremo scegliere tra diverse posizioni. Le indicazioni principali sono: assumi una posizione in cui riesci a respirare correttamente e non c’è tensione. Devi sentire i muscoli allungarsi, le articolazioni rilassarsi, ma non deve esserci impegno eccessivo o contrazione muscolare. Altrimenti i benefici dello stretching dopo il lavoro, non saranno percepiti.
Su quali muscoli è bene concentrarsi?
Per entrare meglio in questo punto farò due distinzioni. Lavoro d’ufficio oppure lavoro in piedi.
Nel primo caso quando lavoriamo seduti alla scrivania, magari guardando a lungo uno schermo, su una sedia non corretta avremo bisogno di concentrarci su alcuni muscoli. Tutti i muscoli della colonna vertebrale (zona lombare, toracica e cervicale), ma anche flessori ed estensori d’anca. Quando invece abbiamo un lavoro attivo, in piedi, che porta a sovraccaricare le articolazioni delle caviglie, ginocchia e schiena potremo fare focus su: arti inferiori (polpacci e parte alta della gamba) e i muscoli della schiena. Soprattutto il tratto lombare.
A prescindere dalle indicazioni per eseguire lo stretching dopo il lavoro, ti consiglio di percepire quali zone del tuo corpo richiedono di maggior allungamento. Per ogni persona, anche con lavori pressoché simili, possono esserci esigenze diverse. Prova a sentire in quale punto del corpo percepisci maggior tensione e connettiti a quella zona. Ricordati che affinché il rischio di dolori o infiammazioni si riduca è importante allenare il corpo in modo consapevole (scopri il mio videocorso qui).
Routine di stretching dopo il lavoro
In tanti mi avete chiesto supporto per avere una routine di stretching dopo il lavoro versatile e efficace. Ecco che ho deciso di realizzare un video su youtube che potrete fare ogni volta che ne avete bisogno. E’ specifico per schiena, collo e gambe. Un vero toccasana per il corpo e per la mente.
E tu di solito fai stretching dopo il lavoro? Se deciderai di provare questa routine fammi sapere come va.
Un abbraccio di luce
Bea
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